Il Ramo D'oro

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Aggiunto il 24 gen 2005


Reticolati di senso di Maria Luisa Califano
La creatività nell’era della globalizzazione, trascinata dal flusso costante delle informazioni, si appropria di nuovi strumenti e percorre inesplorati itinerari, inaugurando nuovi e fluidi spazi rappresentativi; essa raccoglie, così, la difficile sfida di creare nuovi linguaggi artistici in grado di “far vedere una realtà” che oggi sembra voler proporre una diversa percezione dei rapporti spazio temporali.
Le interessanti creazioni di Vincenzo Montella si muovono in questo contesto sperimentale e costruiscono, attraverso un sottile gioco di forme, una metaforica trasformazione della dimensione del sempre presente, propria dell’era della globalizzazione, fino a farla divenire una mitica compresenza di elementi spazio temporali.
Nasce così uno scenario, che persa ogni staticità, consente agli elementi costituenti di fluttuare in una dimensione del qui ed ora che non è mai qui e non è mai ora, gioco creativo che ben rappresenta e rielabora, in una visione del tutto personale, la grande illusione dell’era contemporanea.. Su di una superficie, solo apparentemente bidimensionale, danzano, in un‘atmosfera magicamente tridimensionale realtà e fantasia, accostando su scenari di mondi lontani frammenti della memoria e produzioni fantasistiche. In uno strano gioco di luci, elementi di una memoria arcaica, quasi corporea, coesistono con una lucida realtà del presente, in una coesistenza che riesce ad annullare ogni possibile rimando ad un rapporto di successione temporale. Le immagini del passato escono da traslucidi scrigni, preziosi contenitori di ricordi, a mala a pena nascosti nella vivida luce del presente, che persa ogni possibilità di celarli li irradia ovunque. Se mai essi furono legati a dolorose fratture, non ha più importanza ormai, poiché nuovo e vivo è il rapporto contestuale, nuovo e vivo è il gioco fantasmatico che creano intorno a loro in quel particolare modo di essere lì sugli scorci percettivi di una città, nell’essere lì sovrapposti e frammisti alle sensazioni del presente, accolti e trainati da una vivida capacità creativa.
In questa atmosfera si dispiegano, in un incontro creativo i codici espressivi dell’autore e dello spettatore, tessendo reticolati di senso attraverso una miriade di accostamenti metaforici e metonimici che continuamente si susseguono, bilanciandosi e potenziandosi.
Fruire della visione delle opere di Vincenzo Montella significa proprio lasciarsi trasportare attraverso questa miriade di significati rinunciando, come è giusto che sia di fronte ad un lavoro artistico, all’illusione di condividere con l’autore, una volta e per sempre, un senso compiuto.

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