Il Ramo D'oro

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Aggiunto il 24 gen 2005


Note critiche di Carmine Montella
La pittura di Alberto Allup è un tuffo nella natura tropicale. Con essa egli istaura una intrinseca comunicazione che gli consente di restituirla nella sua autenticità strutturale ed estetica, con le sue forme e i suoi colori, con la sua bellezza e la sua essenzialità. Due elementi dominano il paesaggio rappresentato: la foresta e il fiume. Sempre compresenti nello spazio pittorico, si condizionano a vicenda col gioco prospettico, con la varietà dei toni, con la scansione dei colori. Due elementi che, diversi e complementari, separati e necessari, generano un senso drammatico che si estrinseca in una serie di contrasti, in cui sono racchiusi il significato e il valore del dipinto.
Staticità - dinamismo
La foresta si presenta con monumentale corposità, come una realtà vegetale composta e solida, che sfida il tempo, pur restando fedele a se stessa.L’acqua del fiume scorre e, scorrendo, si muove, cambia, varia, lambendo i margini della foresta, ma senza soffermarsi, senza attardarsi.
Ombra – luce
La foresta racchiude nella sua intimità, un’ombra densa, continua, perenne. La luce del sole si ferma sulle cime e sulle chiome degli alberi, ma non riesce a violentare la sua immacolata verginità. Quella luce che, invece, familiarizza con l’acqua del fiume, in un carosello capriccioso di chiaro e di scuro, con l’instancabile sorpresa di fluide apparenze.
Silenzio – rumore
Allup riesce a creare, con mezzi pittorici, una concreta suggestione sonora. Alla foresta si addice il silenzio che nessun grido di essere vivente arriva seriamente a lacerare, tanto è chiuso e profondo.L’acqua del fiume, al contrario, fa sentire la sua voce. A volte lieve e dolce nella calma della corrente; a volte assordante e minacciosa nella velocità delle rapide, nel salto delle cascate.
Natura – umanità
Nella natura che Allup dipinge, non c’è l’uomo, non ci sono le opere dell’uomo. Egli la ripropone quale era all’alba dei tempi, libera nella sua forza, spontanea nella sua vitalità, incontaminata nella sua bellezza. Prima che l’uomo intervenisse per assoggettarla, strumentalizzarla, inquinarla. Se si coglie, attraverso i contrasti, il senso drammatico della pittura di Allup, si perviene alla sua essenza. La si può definire: mistero. Della foresta che non si riuscirà mai a penetrare; del fiume di cui non si vedrà mai la fine. Mistero dello spazio e del tempo. Partendo dalla concretezza delle cose rappresentate nella loro definita visibilità, svanisce nella dimensione dell’immaginario, della fantasia, del sogno.

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